Il lago amato
dai Duchi di Urbino
La pesca e la caccia a Montecopiolo nei luoghi degli antenati
IL LAGO di Monte Cuppiolo è generato da doi grandi vivari d'acqua che escon da una falda del monte Carpegna verso la parte di tramontana et è formato da un dirupo del monte istesso fatto nel tempo forse del gran diluvio universale. E' il laghetto piccolo di lunghezza trecento passi, di larghezza cento, non è molto profondo perché viene entrando in esso per le pioggie la venosità dello scoglio che lo sovrasta e però intorno alle sponde è circondato di alghe, cannuccie, scarza e giuncheti.
Pier Antonio Guerrieri, erudito feretrano XVII secolo
Dentro è pieno di pesci diversi e massime di grosse tenche et anche di anguille et altre sorte di pesci di vari generi (...). Fu onorato questo lago dalla presenza del Padre san Francesco per il suo passaggio et alloggio che fece nelle foresta ivi contigua l'anno 1224 (...) e considerando tale sito a proposito fece pensiero di pigliarlo per suo convento
Gran parte della storia del nostro lago è rimasta avvolta nel mistero fino a poco tempo fa, quando sono stati rinvenuti alcuni documenti del XVI-XVIII secolo, contenenti informazioni fondamentali riguardo il nome (precedentemente ignoto) del lago e gli usi dei suoi Signori. Il "Lago del Duca" appartenne prima al Signori di Urbino e poi ai della Rovere, che resero impossibile pescare nelle acque del loro lago a chiunque non ricevesse esplicito consenso. Nonostante non fosse lui l’autore del sopra citato editto, siamo a conoscenza che Francesco Maria II Della Rovere fu il duca che in assoluto amò di più pescare nel lago di Monte Copiolo.
I motivi che rendono il lago della nostra struttura tanto amato dagli antenati blasonati sono molteplici: a partire dalla vicinanza al Castello di Montecopiolo, fino all’ottima offerta di pesce d'acqua dolce.
In relazione alle abitudini dei Duchi di Montecopiolo, sempre secondo alcuni documenti cinquecenteschi, sembra che fossero orientate alla caccia e al pascolo, amando particolarmente assaporare la carne proveniente dalle loro riserve private.
Queste carni erano, infatti, talmente famose già nel medioevo che nel castello si teneva una fiera del bestiame conosciuta in tutto il centro Italia. La fiera ancora oggi, dopo un migliaio di anni, ogni lunedì di settembre viene riproposta dal Comune di Montecopiolo in località Pugliano.
LA BONTà DELLE nostre CARNI
La Fiera di Pugliano è una fiera storica che si tiene ogni lunedì di settembre. La tradizione vuole che la fiera sia stata fondata tra il XII e XIII secolo dai conti di Montefeltro. La fiera ha subito varie modifiche nel corso dei secoli, tra cui una bolla papale del 1745 emessa da Papa Benedetto XIV, che vietava le manifestazioni fieristiche durante le giornate festive. A seguito di questa bolla, la fiera venne spostata dalla domenica al lunedì.
Oggi, la Fiera di Pugliano è un'occasione per commercianti e agricoltori di vendere i loro prodotti, tra cui le famose carni di vitello di qualità. È possibile notare come ci siano animali che sono stati allevati in diverse parti d'Europa e macellati in Italia. Capita di notare, infatti, negli scontrini delle macellerie, la dicitura «vitello nato in Olanda, allevato in Francia, macellato in Italia». A Montecopiolo questo non accade: qui la dicitura spesso è «nato a Montecopiolo, allevato a Montecopiolo, macellato a Sassocorvaro». La bontà di queste carni è promossa dall'antica fiera di Pugliano.